Teatro dei Fauni

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LISTA SPETTACOLI

Mestieri e Misteri

degli antenati tra storia, leggende e canti


spettacolo per pubblico di ogni età ad entrata libera, si tiene con qualsiasi tempo.

Con Teatro dei Fauni, Teatro Zigoia, Lio Morandi, Fotografia Dona De Carli, Video Reto Gelshorn

Con la partecipazione speciale di:
Christian Bettosini, ing. paesaggista Verde Pubblico Città di Lugano
Pippo Gianoni, ing. forestale, progettazione ambientale Locarno

"Mestieri e misteri", secondo spettacolo primaverile del ciclo Antenati con le radici.
Il titolo ne indica il percorso tra i mestieri del passato legati ai grandi alberi e i misteri della natura, espressi in antiche leggende raccolte sul nostro territorio.
Questa serie di performances artistiche in omaggio agli alberi centenari, sono sempre adattate ai luoghi suggestivi dove vengono presentate.
Focus di questo spettacolo i mestieri del passato e i misteri trasmessi attraverso leggende locali, che rimettono in circolo la memoria collettiva tra parola e gestualità. La performance si rivela un viaggio a ritroso, come in una macchina del tempo. La drammaturgia trae ispirazione dal corpus di racconti storici, leggende, testimonianze, canti d'amore e di lavoro.
Nello spettacolo, il racconto dei mestieri del passato legati agli alberi si concentra: per quanto riguarda le donne, sui gelsi e la bachicoltura; per gli uomini, attraverso il lavoro del boscaiolo, si percorrono alcune delle innumerevoli attività, legate alla lavorazione del legno; un'occasione per rivivere gesti e parole sulle castagne, il nostro antico pane, sui faggi e sul carbone.
Le leggende scelte, diffuse fino a pochi anni fa in ampie aree del nostro territorio con varianti locali, sono ambientate di volta in volta in luoghi specifici e riguardano il mistero, l'inspiegabile, il soprannaturale spesso di origini precristiane, che disegnava le emozioni, il rapporto tra le persone, con il paesaggio, gli animali, gli oggetti di uso quotidiano e il loro potere di trasformazione.
I due mondi: quello legato alle attività di sopravvivenza e quello della sfera emozionale-spirituale sono uniti attraverso la musica popolare. Canti, tra cui alcuni ancora noti e altri raccolti direttamente dalla ricerca del polistrumentista Lio Morandi, riconducono ad una vita in cui non mancava allegrezza. I testi coi loro nonsense e giri poetici, le melodie ora ritmate e gioiose ora malinconiche, ci avvicinano non solo agli antenati con le radici, ma anche ai nostri avi che vivevano sotto la loro ombra. Il pubblico è guidato a gruppi nei vari ambienti in un percorso-collage che, passando anche da un luogo buio e minaccioso, si conclude sulla piazza per una "festa" finale.